Cari tutti, ben ritrovati per la seconda parte di questa doppia recensione. Prima però di parlarvi del libro di Alessandro Vietti, voglio ringraziare il mio “pugno di follower” che, pochi ma duri, nei sei mesi di vita di questo blog hanno effettuato le prime 1000 visite! Vi ringrazio, continuate a seguirmi sempre più numerosi, che siete voi la benzina della mia creatività.
Detto questo, veniamo al secondo libro di Zona42 che vi segnalo come consiglio di lettura per l’estate.
Real Mars
A parte le iniziali dei due autori e la presenza in entrambi i libri di un astronauta toscano, DTS (vedi recensione precedente) e Real Mars hanno ben poco in comune. Le vicende di Real Mars si svolgono all’interno del seguente scenario:
In un futuro molto prossimo -circa due decenni- la Nasa ha rinunciato a portare l’uomo su Marte a causa degli esorbitanti costi di missione. L’Agenzia Spaziale Europea invece ha trovato il modo di finanziare questa storica missione, ovvero trasformandola in un Reality Show. Così, mentre i quattro membri dell’equipaggio si accingono a scrivere una nuova pagina della storia dell’esplorazione spaziale, sulla Terra l’umanità si scorda di se stessa, travolta da questo fenomeno massmediatico mondiale.
Qualcuno ha definito Real Mars “la risposta Europea a The Martian”. In verità però i due romanzi hanno anime differenti. The Martian (in italiano tradotto “L’uomo di Marte”) racconta la lotta per la sopravvivenza di un uomo contro la natura (marziana) ostile ed inospitale, e ha nell’alto livello di dettaglio tecnologico e nella ferrea volontà del protagonista e degli altri personaggi il suo punto di forza. Real Mars è invece un romanzo di fantascienza “sociale”, la missione spaziale rimane più sullo sfondo, rispetto alle dinamiche umane e disumane che si sviluppano attorno alla missione.
Forte di un’ironia tagliente e sottile, Vietti racconta tali dinamiche in modo cinico, aberrante, disumanizzante, propagando in avanti nel tempo la deriva etica e mediatica della società attuale, così da offrire al lettore un retrogusto di distopia estremamente vicina alla nostra realtà. L’autore spesso accosta momenti al limite del grottesco con situazioni ad alta drammaticità, tanto da ricordare il Mark Twain di “un americano alla corte di re artù” (gran bel romanzo, uno dei pochi che ho riletto più volte). Così facendo, delinea un tritacarne massmediatico degno di Hunger Games, ma molto più subdolo e reale.
Possiamo affermare che, in Real Mars, l’ultimo barlume di umanità risiede in quei quattro individui che stanno “fuggendo” su Marte. Gli astronauti, che solitamente sono percepiti dall’immaginario collettivo come dei superuomini capaci di passeggiare nello spazio come noi portiamo fuori il cane la sera, qua sono messi a nudo davanti alle telecamere, rivelandosi persone estremamente normali. E mentre i quattro solcano il cosmo alla volta del Pianeta Rosso, la gente comune, in ogni angolo del globo, sedotta dalla possibilità di accompagnarli in questa impresa epocale dal proprio divano di casa, preferisce sognare ed essere parte della straordinaria quotidianità dei loro beniamini, piuttosto che avere cura della propria, bruciando il loro tempo -tanto o poco che sia- davanti ad uno schermo acceso H24. Perchè, come recita lo slogan, “il quinto membro dell’equipaggio sei tu”.
Insomma, con il suo stile ironico e pungente ed un ottimo momtaggio, Vietti trascina rapidamente lo spettatore (sic!) attraverso i 121 milioni di kilom… ehm le 300 pagine del libro . E, se ipensiamo alle tematiche principali del libro, con la morbosità degli spettatori, i contrasti tra le esigenze di missione e quelle di tras-missione, e quella sensazione da cavie da laboratorio, Real Mars ha tutti i requisiti per ispirare una bella puntata di Black Mirror – interessante serie tv UK sul rapporto tra società e nuove tecnologie, se non la conoscete vi consiglio di rimediare al più presto, la trovate anche su NetFlix.
Detto questo, non mi resta che augurarvi buona lettura, su qualsiasi orbita sarete quest’estate. Qua controllo missione chiude :).
P.S. una curiosità: l’idea di trasformare una missione su Marte in un reality è stata prevista anche dalla (pseudo-) missione Mars One. L’iniziativa è di dubbia realizzabilità, però sul loro sito potete iscrivervi e candidarvi per andare a lasciare la vostra impronta sul Pianeta Rosso, entrando così nella storia. Tenete presente però che si tratta di un biglietto di sola andata!
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